La domenica poi… mi piaceva alzarmi presto. Ho sempre
pensato che nei giorni di festa è meglio uscire a fare quattro passi o dedicarsi
a un hobby piuttosto che restare a letto. Mia nonna mi svegliava più o meno
intorno alle otto del mattino e mi deliziava subito di un buon caffè. Bello,
bollente e alla napoletana…
Quale modo migliore per iniziare una giornata? Quel caffè
era uno dei motivi più validi per alzarsi. Vivevo con la nonna insieme a mia
sorella. Le facevamo compagnia per non farla sentire sola, fino a che la mia famiglia
non cambiò abitazione. Un brutto colpo lasciare quella casa e quelle abitudini
per trasferirsi in un posto grigio e degradato. Ero troppo piccolo per oppormi
e l’affitto della vecchia casa era troppo alto perché mio padre potesse
permetterselo. Non ho mai dimenticato quel posto e mi piace lanciargli uno
sguardo ogni volta che passo da lì. Non c’è più la porta col vetro dalla quale
mia nonna seduta sulla sua sediolina pieghevole da pic nic, guardava la strada
con i suoi passanti. Adesso c’è una porta blindata e chissà chi c’è dentro. Mi
piace immaginare che lei mi guardi e che mi saluti ogni volta che passo, la mia
ragazza sul sedile passeggero sa a cosa sto pensando ogni volta che rivolgo lo
sguardo a quella palazzina… io incrocio i suoi occhi per un attimo e accenno un
sorriso misto a un velo di commozione.