domenica 17 gennaio 2016

Felice malinconia...

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La domenica poi… mi piaceva alzarmi presto. Ho sempre pensato che nei giorni di festa è meglio uscire a fare quattro passi o dedicarsi a un hobby piuttosto che restare a letto. Mia nonna mi svegliava più o meno intorno alle otto del mattino e mi deliziava subito di un buon caffè. Bello, bollente e alla napoletana…
Quale modo migliore per iniziare una giornata? Quel caffè era uno dei motivi più validi per alzarsi.  Vivevo con la nonna insieme a mia sorella. Le facevamo compagnia per non farla sentire sola, fino a che la mia famiglia non cambiò abitazione. Un brutto colpo lasciare quella casa e quelle abitudini per trasferirsi in un posto grigio e degradato. Ero troppo piccolo per oppormi e l’affitto della vecchia casa era troppo alto perché mio padre potesse permetterselo. Non ho mai dimenticato quel posto e mi piace lanciargli uno sguardo ogni volta che passo da lì. Non c’è più la porta col vetro dalla quale mia nonna seduta sulla sua sediolina pieghevole da pic nic, guardava la strada con i suoi passanti. Adesso c’è una porta blindata e chissà chi c’è dentro. Mi piace immaginare che lei mi guardi e che mi saluti ogni volta che passo, la mia ragazza sul sedile passeggero sa a cosa sto pensando ogni volta che rivolgo lo sguardo a quella palazzina… io incrocio i suoi occhi per un attimo e accenno un sorriso misto a un velo di commozione.

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