Ero un bambino di appena dieci anni, forse anche qualcuno in
meno. Scrivevo storielle e poesie. Raccontavo di amori fra i banchi di scuola,
di piccoli uomini destinati a diventare grandi, di giovani combattenti, di
draghi o grandi guerrieri. Esattamente non so dirvi com è che ho iniziato ma
penso sia un fatto ereditario o un vizio di famiglia, fate voi. Io guardavo mia
sorella leggere intere pile di libri per poi inventare storielle fantasy o
addirittura mettersi a modificare con la sua fantasia le puntate dei suoi
cartoni animati preferiti. Potesse parlare il buon Ken il guerriero, da lei
trasformato in un giovane romanticone che di combattere non ne voleva sapere
perché passava le giornate con la sua amata Giulia perfino a fare shopping. "Povero Ken" pensavo io. Guardavo lei e cercavo di capire cosa ci fosse in quella testa. Non è che oggi
sia riuscito a capirlo, ma grazie a lei adesso so che una sola vita non basta e
bisogna leggere per viverne altre e poterne creare di nuove. E’ così che ho
iniziato, scrivendo giorno per giorno il diario delle mie giornate. Spesso mi
divertivo a scriverci cose che non erano realmente accadute, ma cosa m’importava?
Era roba mia e nessuno era tenuto a credermi, ammesso che qualcuno l’avesse
letto.
Diventerò un pilota di formula1 Diventerò un calciatore, Diventerò una rock star, ma a me piace scrivere e allora scrivo!
Non si è mai troppo vecchi per sognare...
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