giovedì 14 gennaio 2016

E' andata più o meno così...

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Ero un bambino di appena dieci anni, forse anche qualcuno in meno. Scrivevo storielle e poesie. Raccontavo di amori fra i banchi di scuola, di piccoli uomini destinati a diventare grandi, di giovani combattenti, di draghi o grandi guerrieri. Esattamente non so dirvi com è che ho iniziato ma penso sia un fatto ereditario o un vizio di famiglia, fate voi. Io guardavo mia sorella leggere intere pile di libri per poi inventare storielle fantasy o addirittura mettersi a modificare con la sua fantasia le puntate dei suoi cartoni animati preferiti. Potesse parlare il buon Ken il guerriero, da lei trasformato in un giovane romanticone che di combattere non ne voleva sapere perché passava le giornate con la sua amata Giulia perfino a fare shopping. "Povero Ken" pensavo io. Guardavo lei e cercavo di capire cosa ci fosse in quella testa. Non è che oggi sia riuscito a capirlo, ma grazie a lei adesso so che una sola vita non basta e bisogna leggere per viverne altre e poterne creare di nuove. E’ così che ho iniziato, scrivendo giorno per giorno il diario delle mie giornate. Spesso mi divertivo a scriverci cose che non erano realmente accadute, ma cosa m’importava? Era roba mia e nessuno era tenuto a credermi, ammesso che qualcuno l’avesse letto.
Diventerò un pilota di formula1 Diventerò un calciatore, Diventerò una rock star, ma a me piace scrivere e allora scrivo!                                                                                                                        
Non si è mai troppo vecchi per sognare...

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